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Non scrivere l'8 marzo per riscrivere l'8 marzo

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Ho passato giorni a pensare cosa scrivere per l'8 marzo. Qualcosa di culturale? Di letterario? Di politico? Alla fine, ho preso una decisione drastica: non ho scritto nulla . Non perché non avessi niente da dire, né perché creda che fare divulgazione in questa data sia sbagliato. Anzi. Proprio perché ritengo fondamentale riflettere e acquisire consapevolezza, e visto che, a causa dello sciopero dei mezzi, non ho potuto manifestare in piazza, ho scelto un altro modo di protestare: il silenzio . Un silenzio che non è disinteresse, ma rifiuto della retorica con cui questa giornata viene raccontata. Perché l’8 marzo, come il 25 novembre, è diventato – o forse lo è sempre stato e i social hanno solo amplificato la cosa – il giorno in cui tutti devono dire qualcosa per forza. Le aziende postano immagini di donne sorridenti accompagnate da slogan motivazionali, i comici e gli attivisti (spesso uomini) realizzano reel pseudo-divertenti per "supportare la causa". Un esempio emblem...